giovedì 10 luglio 2008

E-Learning 2.0

E' datato 31 maggio l'invito che uno dei principali Comitati internazionali di standardizzazione per l'e-learning ha inviato e diffuso fra chi si occupa della materia, come content developer così come sviluppatore di soluzioni o tools dedicati.
Si tratta del "LETSI White Paper Solicitation on SCORM® 2.0", dove LETSI sta per Learning-Education-Training Systems Interoperability.L'obiettivo è quello di sollecitare la comunità a pubblicare documentazione per contribuire a quello che dovrà essere lo standard SCORM 2.0.
Per chi non ne fosse a conoscenza, SCORM (Sharable Content Object Reference Model) è il più comune ed utilizzato modello di riferimento per la rappresentazione di oggetti didattici da erogare in modalità E-Learning. Proveniente dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, così come il suo antenato AICC, SCORM si è sviluppato nell'ottica della portabilità dei contenuti; della granularità dell'informazione (scomporre un'informazione in tanti micro-contenuti indipendenti); della gestione "semantica" del contenuto.Nella sua ultima versione, la 2004 (tuttora vigente nella sua terza edizione), SCORM si spinge oltre, puntando sulla personalizzazione dei contenuti da parte dello studente (Sequencing & Navigation).

Quando ho ricevuto personalmente l'invito (Wow! Mi sono quasi sentito importante, ma era semplicemente perché sono registrato nella Community degli sviluppatori SCORM), non ho potuto fare a meno di notare quel "2.0", tanto di tendenza ed oltretutto in perfetta sintonia con il tema dell'anno in materia di formazione a distanza: l'E-Learning 2.0. Il tema, malgrado le innumerevoli discussioni, convegni e simposi, stenta a trovare una sua rappresentazione ed una sua praticabilità. Sarà perché l'utente mal si abitua ancora alla FAD on-line (c'è ancora chi fa la FAD con la posta ordinaria o tramite i corsi in VHS); o forse perché costruire un ambiente formativo sulle basi della socialità e della multidirezionalità è assai più complesso rispetto ad un ambiente fondato sull'erogazione di informazione e formazione.
Probabilmente ci sarà da rivedere le metodologie e le teorie sull'apprendimento on-line, e creare nuove competenze per chi si occupa di tutoring e coordinamento di attività in FAD. Sta di fatto che la nostra cultura "liquida" (tornando alla definizione di Bauman, che già citai in passato proprio su questo blog e che tanto mi piace) richiede modelli di apprendimento veloci e partecipativi.
Così, quel 2.0 si carica di un significato molto forte ed impegnativo: e se a propinarlo è un organismo come il LETSI, forse questa è veramente una buona opportunità per trasformare le parole in fatti.
Nella "LETSI White Paper Solicitation on SCORM® 2.0" si parla di integrazione nello standard SCORM di standard e tecnologie già in uso. Mi vengono in mente Ajax, le architetture SOA, l'implementazione di Web Services, tutte tecnologie che - scusate la vanitosa affermazione - rientrano nel pacchetto offerto dal prodotto DigiFAD LMS di Euromedia (ma sono qui anche per fare del web marketing).
Contemporaneamente si parla di ambienti immersivi; di utilizzo di standard e tecnologie Open e della creazione di una grande comunità Open-source per l'implementazione dello SCORM 2.0.
Avendo qualcosa da dire quasi sicuramente accoglieremo l'invito e parteciperemo fornendo la nostra "White Paper", e sperando che le scadenze proposte dal LETSI non verranno disattese.

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